Spesso mi è stato chiesto: “Perché vai in bicicletta? Perché sei disposta a fare tanti sacrifici?”. La mia risposta è sempre stata semplice: “Perché è la mia grande passione“. Tuttavia, dopo due gravi infortuni – il primo a maggio 2023 e il secondo quattro mesi fa – ho capito che non era solo la passione a spingermi avanti. C’era una forza più profonda, un desiderio che mi ha sostenuto nei momenti difficili: quello di alzare di nuovo le braccia al cielo, in segno di vittoria.
La Strada della Riabilitazione
Dopo la caduta, qualche settimana più tardi, ho iniziato la riabilitazione. Non potendo allenarmi all’aperto a causa delle fratture alla mano e alle ossa nasali, mi sono concentrata sugli allenamenti sui rulli. La determinazione non mi è mai mancata e, passo dopo passo, ho ricostruito la mia condizione fisica. Ritrovare la forma perfetta per affrontare una gara richiede mesi di lavoro costante. Purtroppo, non sono riuscita ad arrivare ai Giochi Olimpici nella mia migliore versione, ma non ho mai smesso di dare il massimo. Ero certa che tutto il duro allenamento sarebbe stato ripagato, prima o poi.
La Gioia del Ritorno alla Vittoria
La svolta è arrivata durante la prima tappa del Giro di Romandia. Quando ho tagliato il traguardo per prima, con le braccia alzate, ho provato una gioia indescrivibile. La gara è stata durissima, con diverse salite e senza possibilità di recupero. Le mie compagne di squadra sono state fondamentali, tirando sul finale per ridurre il vantaggio delle ragazze in fuga. Gli ultimi chilometri in leggera salita sono stati i più difficili: a 400 metri dall’arrivo, la Campionessa del Mondo ha attaccato, ma ho trovato dentro di me tutte le energie rimaste per seguirla. A 100 metri dal traguardo, mi sono alzata sui pedali per lo sprint finale e ho vinto. Quella vittoria mi ha fatto capire che il periodo buio era finalmente alle spalle.
Elisa Balsamo e la sua rinascita
Anche a livello psicologico, ho sentito di aver superato un blocco. Non ho più timore di affrontare le volate e ai Campionati Europei in Belgio, ho conquistato una medaglia d’argento di grande valore. La gara, principalmente piatta e con tratti di pavé, è stata controllata in modo impeccabile dalle mie compagne di nazionale, che hanno realizzato un treno perfetto per lanciarmi nella volata finale. Ho dato il massimo, ma l’olandese Lorena Wiebes è stata più forte di me. Nonostante ciò, sono soddisfatta. Questo secondo posto dimostra che sono tornata a competere ai massimi livelli e mi rende ottimista per le ultime gare della stagione.
Vorrei ringraziare tutte le persone di fiducia che mi sono state accanto in questo percorso, aiutandomi a recuperare passo dopo passo. Un ringraziamento speciale va anche a Matrix, che mi ha fornito il materiale necessario per la mia riabilitazione, rendendo possibile il mio ritorno alla vittoria.